2 GIUGNO, UNA DATA PER RIFLETTERE
di Paola Bergamo
Il 2 giugno è per me data sempre foriera di riflessione.
Nel 1946 si legò forte e risolutivo il binomio Democrazia e Repubblica nell’idea di Libertà .
Il prezzo pagato in vite e violenza dalla nazione che usciva sconfitta dal secondo conflitto mondiale, fu altissimo. La nostra Costituzione, frutto di grandi e complicati compromessi, dispose fermamente e senza possibilità di tornare indietro, all’art 139, che la forma di Stato Repubblicano non può ne’ potrà essere mai modificato.
Un illustre Repubblicano, Mario Bergamo, per me anche Nonno ma soprattutto Decano dei fuoriusciti, che patì persecuzioni d’ogni sorta quale avversario irriducibile della Dittatura Fascista , non dismise mai di sottolineare che tutto fu e avvenne “concetto nel dolore”. Lo disse da Antifascista e da perseguitato politico costretto a espatriare per non venir ucciso. Quello che voleva però e per cui aveva lottato, era un ‘Italia libera piuttosto che liberata.
Così non tornò più protraendo quell’esilio, dapprima necessario, in volontario, non più quindi rifugio ma completamento del sè e del proprio credo .
Nel suo “Elogio della discordia” puntualizzò che “non vi èaltra libertà che l’indipendenza” e questa e’ quella che ci si conquista da soli (!) , parole di cui ognuno di noi dovrebbe far tesoro per quel che riguarda la propria persona, la propria nazione e su cui anche l’Europa, con riguardo persino alla guerra Russo Ucraina, dovrebbe un po’ più riflettere.
Se fu scelta scellerata il Fascismo, comunque all’epoca un tentativo di sintesi, le cui radici fondavano nel Pre-Fascismo – ci si dovrebbe pur ricordare che l’Italia era la più povera tra le nazioni europee (!)- vero è che sarebbe potuto essere tutto diverso se fosse avvenuta la repubblicanizzazione del socialismo o la socialistizzazione del Repubblicanesimo.
Era l’idea di Mario Bergamo.
Ma così non fu !
E avvenne che da un’idea troppo moderna e incompresa dai contemporanei d’allora , quella di una Repubblica Sociale fatta di Giustizia Sociale e Laicismo Integrale, evoluzione del pensiero Mazziniano, si precipitasse, tutto andando perduto, nelle spire nere e nelle mani cruente dei Repubblichini della RSI.
Tra Repubblicani e Repubblichini però il vulnus restò incolmabile e non fu quindi un caso che Mario Bergamo si fosse rifiutato di scrivere la Costituzione della RSI nonostante le lusinghe dello stesso Mussolini :”l’espressione è Vostra!”, restando quindi irremovibile dal e nel suo esilio francese, rispondendo al dittatore, “Giammai! Ci rivedremo a Sant’Elena”!
Però Mussolini finì a Piazzale Loreto con una piazza che tanto prima aveva al suo cospetto giubilato quanto poi perduto recriminato fino a vilipendere il suo cadavere e quello della sua compagna.
Un’idea, quella di Repubblica Sociale, rovinata da Mussolini eppur ancor oggi non priva di una sua forza e validità nella sua essenza e postulati. Ma la contaminazione che avvenne allora e l’uso improprio che se ne fece, rendono ostica una riemersione di concetti quanto mai utili alla politica fragile, tutta piegata a logiche di potere, priva di visione e indifferente ai bisogni concreti della gente nel reale .
La Repubblica Sociale, dopo la breve Repubblica Romana, aveva però avuto una sperimentazione e florida applicazione dal 1919 al 1921 in quel triangolo veneto fatto di gente coraggiosa e risoluta, con la Repubblica di Montebelluna o che dir si voglia Bergamina, a opera di quel Luigi, padre di Mario e Guido Bergamo che tanto in loro seminò e germinò! Ed è un peccato che non ne trattino i libri di scuola se non qua’ e la’ in alcune eccellenti Università.
Il fallimento della realizzazione su base Nazionale della Repubblica Sociale di Mario Bergamo, fondante su Giustizia Sociale e Laicismo Integrale, al quale fu persino impedita la parola alla Camera del Regno, cui seguì la messa al bando di tutti i partiti e la fine della libertà politica e di dissenso, unita alla conseguente affermazione / tradimento con l’imposizione dell’idea fascista, complice la monarchia, e un Mussolini incapace di resistere alle sirene ammalianti del potere, in odore di lealtà più a Sua Maestà Inglese che a quella Italiana, portarono la Nazione alla dittatura per un ventennio e quindi alla disfatta che, tra orribili crimini e leggi razziali, fece calare sulla Nazione e l’Europa, incendiata dalla furia nazista nostra alleata, una lunga, buia, orrenda notte.
Quando tutto fu perduto, l’Italia fascista si scopri’ d’un tratto tutta antifascista, non senza suscitare ironia e ilarita’ di quel Wiston Churchill che ricordava, sbeffeggiandoci, che c’erano in Italia 45 milioni di Fascisti e 45 milioni di Antifascisti sebbene la statistica non attribuisse all’Italia una densità demografica di 90 milioni di abitanti (!)..A ognuno quindi i conti con la propria coscienza e memoria, magari dismettendo, finalmente, la propaganda che inquina quel po’ di spazio politico che resta e che tenta e stenta nella propria labile azione.
Alla caduta del regime fu essenziale e decisivo l’apporto anglo-americano cui si sommò l’impegno, un po’ più che simbolico, delle forze partigiane e di quella parte dell’esercito italiano che si uni’, poi, alla Resistenza in quella che quindi fu cobelligeranza.
L’Italia distrutta provo’ l’orrore anche di una feroce guerra civile, resa dei conti cruenta i cui echi e strascichi di tanto in tanto si percepiscono ancora. Ed è proprio tutto questo dolore, in cui fummo concepiti, che dovrebbe sospingere a fare una volta per tutti i conti col passato, quel balzo in avanti, promuovendo una memoria condivisa di condanna di quel che fu, smorzando animi e toni nel festeggiare la libertà, cercando di comprendere il dolore anche degli “altri” perché tutti hanno dei morti da piangere e anche dall’altra parte c’è chi fu in buona fede: ma tutti oggi onorino lo spirito che impera forte nella Carta Costituzionale che è svilito solo dalla fragilità del sistema politico più propenso a materializzare spettri a fini di propaganda che festeggiare democrazia e libertà.
W la Repubblica!
*l‘articolo è stato pubblicato dal Nuovo Giornale Nazionale








