UNA UNIONE PERFETTA
di Paola Bergamo
Dalle pagine del Nuovo Giornale Nazionale, il Direttore Silvano Danesi ha messo a fuoco molti temi sul futuro dell’Europa.
La questione centrale, posto il disfacimento della Ue, è che ne sarà dei 27 Paesi che vi hanno aderito.
L’Unione Europea è collassata sotto i colpi delle sue stesse vessazioni e esagerazioni : dall’ ideologia Green, all’ ideologia Woke, passando per Gender e Transgender, finanche all’ idea Transumanista dietro la quale si nasconde la tracotanza, il peccato di hybris, di chi mira a un “post-uomo”, a un “Homo Novus”, persino immortale o anzi a-mortale grazie alla tecnologia elevata a “Dea”.
In fondo quello che è stato creato e spacciato per Europa altro non è che una Holding Finanziaria che ha ben poco a cuore il destino e gli interessi di popoli e nazioni.
Urge quindi una soluzione.
Ma non è facile riportare un “ordine” tra le 27 Nazioni assoggettate a un burosauro in disfacimento, legato a quel sistema, la Tecno-Finanza, i cui battiti di coda possono ancora produrre danni imprevedibili e enormi.
L’Unione Europea non è l’Europa, cosa che ho sostenuto nel mio “Ritrovare i Sentieri dell’Europa, sulla via tracciata da Mario Bergamo”, uscito a maggio di quest’anno per Futura Libri.
L’Europa va dall’Atlantico agli Urali e quindi include, e deve includere (!), la Russia oggi resa nemica da una visione distonica e distopica che non tiene in considerazione le grandi linee della Storia ne la realtà dei “punti cardinali” e culturali cui difficilmente ci si può sottrarre.
L’articolo di Silvano Danesi, pungente come nel suo stile, è comunque piuttosto interessante e in parte vi concordo .
A proposito dell’idea di una Confederazione Europea, anziché di una Federazione, questa potrebbe davvero essere la soluzione per i 27 paesi che sono allo sbando e si ritrovano inguaiati sotto egida Ue che brancola nel buio.
La Ue resta e resterà ciò che è sempre stata: un mercato.
Mentre una Confederazione potrebbe finalmente avere una Costituzione incardinata sui valori comuni , sui principi identitari e sulle radici storiche, culturali, religiose quindi giudaico-cristiane, quindi greco-romane, ma soprattutto quel sostrato, ben dice Danesi, indo- europeo, che si è fuso con le culture neolitiche e che rappresenta un collante unico per qualsiasi ricerca di un’identità comune, rimasta fiume carsico e linfa vitale non distrutta dall’esperienza devastante dell’esperimento finanziario asfissiante, per cittadini e nazioni, incardinati, incastrati e vessati nel sistema Ue.
Un’ Europa che ridia fiato all’Europa reale, quella della produzione e del lavoro, e che metta al centro delle cose la giustizia sociale tra i popoli e le nazioni, cioè tra quelle più ricche e le meno ricche.
Tuttavia io penso che una soluzione confederale per i 27 non escluda l’altra, cioè quella federale per chi “ci voglia stare”!
I 27 potrebbero confederarsi come soluzione che “liquidi” la Ue .
La Confederazione, al contrario di una Federazione , dice giustamente Danesi, è un’unione più debole, in cui gli stati membri mantengono quasi in toto la loro sovranità e collaborano su obiettivi comuni. Ma una Confederazione si può sempre rompere! Gli stati confederati possono decidere di recedere dalla confederazione, sciogliendola, oppure possono scindersi a causa di conflitti interni o divergenze politiche o per altri interessi.
Perciò alcune Nazioni più lungimiranti, quelle che comprendano l’importanza di una Unione Perfetta (!) anche alla luce delle sfide degli Imperi , dovrebbero dare vita a quella Unione che vaticinava Mario Bergamo, cioè creare una Unione Federale e realizzare quel nucleo primigenio per gli Stati Uniti d’Europa guardando, per esempio, proprio alla Mediterraneità come comune denominatore economico, politico, sociale, culturale.








