Centro Studi MB2

Monte Bianco-Mario Bergamo, per dare un tetto all’Europa ETS

Intervista alla Presidente del Centro Studi MB2 Monte Bianco-Mario Bergamo, per dare un tetto all’Europa ETS, l’imprenditrice veneziana Paola Bergamo.

Paola Bergamo imprenditrice veneta, di formazione classica e giuridica si occupa di Turismo, Cultura e Sport. Organizza eventi culturali e manifestazioni sportive di rilievo nazionale ed internazionale. 
E’ tra l’altro Presidente del Centro Studi MB2 Monte Bianco – Mario Bergamo, per dare un tetto all’Europa ETS. 
Il Centro ha sede ad Aosta, la “Roma delle Alpi” ed è  simbolo di un ponte tra Veneto e Val d’Aostaabbracciando tutte le Alpi e l’intero“Stivale”.    Le sedi operative infattisono anche Roma, Venezia, Montebelluna, Trieste e Cortina d’Ampezzo .

Paola Bergamo è nipote del politico e filosofo Mario Bergamo, che fu l’ultimo segretario del partitoRepubblicano sotto la dittatura fascista, perseguitato dal fascismo di cui era strenuo oppositore, fu costretto a riparare in Esilio a Parigi nel 1926, altrimenti sarebbe stato ucciso. A Parigi ricostituì il partito che Mussolini nel frattempo aveva disciolto e continuò dall’estero la strenua opposizione contro la dittatura. Fu portatore di istanze libertarie e sociali. Fu grande europeista.

 

Presidente, Lei è una fervente Europeista: cosa significa MB2?

MB2 è un acronimo. Sono le iniziali del Monte Bianco ma anche di Mario Bergamo, mio Nonno.
L’Europa e l’ Europeismo sono centrali nel mio sentire. Il Centro Studi, guarda all’amicizia con la Francia e opera in chiave europeista. Osservo agli accadimenti del mondo sempre pensando alla nostra Europa e al bene di noi  europei.
Sono nata sentendomi  Italiana ed Europea, ancor prima che l’Italia e gli altri 5 paesi dessero vita all’Unione.  Questo imprinting è nel mio DNA: mi è stato trasmesso in culla  da mio Padre, Giorgio Mario, a sua volta recependo in toto il pensiero del Nonno e trasmettendolo a me.
Il Nonno è mancato quando io nascevo. Non l’ho potuto abbracciare come si fa tranonni e nipoti. Però mio Padre, è riuscito a rendere quanto mai presente in me il “Grande Assente”.
Un sentire Europeo che parte necessariamente dal Nazionale.
Non c’è Internazionale senza Nazionale.
Le nazioni d’Europa sono Patrimonio dell’Europa.
L’Europa è forte se forti sono le nazioni che la compongono e se forte è il sentimento dei loro popoli. L’Unione non è la dissoluzione della nazione né della identità dei loro popoli ma è fonte di salvezza: l’unica via per evitare di restare isolati e dipendere dal resto del mondo.

Perché avete scelto come simbolo il Monte Bianco?

Il Monte Bianco è decisamente un simbolo forte, talora oggetto di contestazioni e rivalità. E’ un massiccio enorme ed è un elemento che coinvolge più realtà nazionali, ma nel mio modo di intendere,questa grande e possente montagna dovrebbe risultare invece aggregativa, protettiva – come appunto è un “Tetto”, il tetto comune all’Europa – e non divisiva.

Presidente, com’ è nata quest’idea?

“Senza entrare nei meandri della storia, anticattolica e illiberale del XIX secolo, l’Onorevole Mario Bergamo, mio nonno, sviluppò nella prima metà del Novecento un’intensa attività di contrasto alla dittatura fascista e – dapprima in Italia come Segretario del Partito Repubblicano e poi dal 1926 fino alla sua morte nel 1963 in Francia – si fece portatore di istanze Libertarie. Mario Bergamo è stato tra i più significativi ma oggi ingiustamente poco ricordato propugnatore di una Europa unita, dapprima confederale. Egli sperava che Francia e Italia divenissero le prime due nazioni a unirsi in una sola repubblica, completamente laica e naturalmente confederale. E che quindi,grazie al loro esempio, potessero essere imitate da tutte le altre nazioni, seguendo un processo simile a quello svolto dai primi stati dell’Unione degli Stati Uniti d’America. Risale al 1931, edito a Parigi, un suo libro che tratta l’argomento “La France et l’Italie Sous le Signe su Latran ouLa Rèpublique fédérale franco-italiennesous le signe du laicisme intégral.”. Ormai una rarità questo testo, ma che si trova nelle biblioteche nazionali di Francia. In Italia tradotto nel 1968 dalla Associazione Mazziniana con il titolo “Laicismo Integrale”.

MB2 sembra essere un ambizioso progetto politico.

Non lo è e non vuole diventare. Quando abbiamo deciso di fondare questo centro studi non avevamo nessuna ambizione politica o religiosa, o in generale prescrittiva, ma volevamo invece favorire, attraverso la circolazione delle idee e dei valori, la conoscenza di quei principi comuni a molti paesi membri dell’Europa. Creare cioè un comune sentire su poche cose, che per tutti, anche provenienti daaltri continenti, rappresentassero un riconoscimento e un amore.

Lei vuole attuare uno stato federale?

E’ un sogno, ma sono anche convinta che non lo si possa attuare facilmente né presto e soprattutto non è possibile senza che i cittadini assumano la consapevolezza che L’Europa dei popoli e dell’arte è la loro. Questa esiste già da secoli ed è molto più riconoscibile.

Perché vuole iniziare proprio dalla Francia?

Guardo all’Italia e alla Francia con particolare affetto. Il Nonno trovò nella Francia la terra del rifugio e da lì potécontinuare con vigore la sua  attività politica e di lotta contro la dittatura fascista.  Italia e Francia sono la latinità, l’atrio destro e sinistro del cuore pulsante della cultura europea. Sono Nazioni sorelle, scriveva il Nonno ed io guardo con favore il riavvicinamento tra i nostri due paesi proprio in chiave europea. Ma c’è da dire che è stata in particolare Parigi dove gli intellettuali di ogni parte d’Europa operarono uniti, come prima avvenne a Venezia dove le tesi proibite in tutta Europa trovarono voce e respiro. Venezia e il nord est sono quindi oggi sede naturale di questo humus europeo. Ecco perché abbiamo sede anche a Venezia.

Ci può spiegare meglio il suo pensiero?

La Francia ha la fortuna di aver aperto la sua società rendendola la più cosmopolita del Continente, ruolo che a suo tempo ebbe anche Venezia, divenendo centro dell’Adriatico attraverso quel Golfo di Venezia – come lo si chiamava fino a pochi anni fa -, porta dell’Occidente proiettato aOriente.

Esistono le genti d’Europa?

Certo, ancor prima della moneta unica come del Mercato comune europeo sono state le grandi migrazioni interne al Continente a permetterci di raggiungereinnegabili traguardi. Ma non penso si sia già creato il sentimento di “Patriottismo Europeo”, fondamentale per far sì che non solo si coabiti una terra e si disponga di un mercato e una moneta unici, ma che si divenga effettivamente cittadini europei,pronti a dare la propria vita per difendere il proprio Continente proprio come si fa con la propria Nazione. Quindi è fondamentale conoscersi, lavorare insieme e, soprattutto, amare le stesse cose. E a questo riguardo penso proprio alla vettadel Monte Bianco come al ponte di Rialto: due capolavori amati da tutti gli europei. Ma mentre il ponte di Rialto è innegabilmente nostro – cioè veneziano – la montagna ci potrebbe riscaldare i cuori, rappresentando un tetto per tutto il Continente. Ovviamente anche il ponte di Rialto è universale e simboleggia la comunicazione fra diverse sponde: è il ritratto dell’armonia umana, che alimenta le nostre genti del nord-est. Entrambi quindi sono simboli dialoganti che devono assurgere a ineguagliabili vessillidi Pace.

Quali sono le più recenti iniziative del Centro Studi?

Proprio questa settimana, con i fratelli di Francia, abbiamo creato un appello pro Europa che partisse dagli intellettuali dei sei paesi fondatori “Pour l’esprit européen”. Il nostro appello franco-italiano è una esortazione  ai 6 paesi fondatori
( Italia, Francia, Germania, Paesi Bassi, Belgio e Lussemburgo) .  In pochissime ore hanno aderito importanti personalità italiane e francesi. Penne famose hanno firmato l’appello e tra queste mi onora particolarmente quella pregiata del Professor Giancarlo Elia Valori. Un grande uomo, un illuminato, sempre sul pezzo, acuto osservatore del mondo, esperto  conoscitore di tutte le dinamiche in atto. Nulla sfugge al suo pregevole osservatorio globale. Un uomo disponibile al dialogocome solo i Grandi sanno fare. Una personalità che dà lustro all’Italia. Gode di immenso prestigio anche all’estero. Un uomo che da sempre dedica la sua vita al dialogo per la pace tra i popoli. Un grande intellettuale , esempio per tutti noi. Penso alla sua ultima fatica “Intelligenza Artificiale tra mito e realtà”, di recente pubblicazione e alla bella presentazioneche si è tenuta a fine Novembre a Roma alla Sapienza. Il Professore è una guida che ha il pregio, raro, di renderecomprensibile al lettore la materia di cui tratta, qualsiasi essa sia. Avere la fortuna di ascoltarlo, è per me un vero privilegio.

Con MB2 abbiamo iniziato da tempo una serie di incontri seminariali denominati ironicamente “La Caduta”. Ci riuniamo via Web l’ultimo giovedì di ogni mese.
Sotto l’abile animazione dell’intellettuale di Montebelluna Vittorio Guillion Mangilli, con me fondatore del Centro Studi e nostro Presidente onorario, trattiamo i più vari temi d’interesse europeo ed internazionale . In questi incontri scandagliamo a fondo temi di attualità. Le ultime sessioni le stiamo dedicando all’Intelligenza Artificiale che sondiamo dai più diversi angoli prospettici perché sta producendo un cambio di paradigma socio culturale : oggi non siamo più Online o Offline, non siamo più nella vita reale o nella vita virtuale siamo “Onlife” cioè in una continua interazione tra la realtà virtuale e interattiva e quella digitale e materiale. Ci occupiamo anche di arte, di storia, di filosofia, organizzando presentazioni di libri e mostre d’arte.
L’estate scorsa abbiamo organizzato tutto il mese di agosto a Cortina d’Ampezzo alcune interessanti presentazioni di libri tra cui quello dedicato alla figura di Raul Gardini:  “Il libretto verde di Raul Gardini, scritto da Roberto Michetti, per anni braccio destro di Gardini ed edito dalla Italo Svevo italiano scomparso nel 1993.Molto interessante anche il libro che abbiamo presentato a fine agosto dell’anno appena trascorso di Maurizio Sacconi intitolato “Volevo solo una girandola”- Racconti brevi di vita pubblica.
L’ultima mostra d’arte organizzata è quella dedicata all’ artista veneziano Tobia Ravà, co-fondatore del Centro Studi MB2 . Peraltro Ravà ha realizzato anche  il nostro vessillo, che, in una magia alchemica, si richiama alla Ghematrià e al comune sentire della matematica. Tra quei numeri e le lettere dell’alfabeto ebraico Ravà è riuscito a sintetizzare chi siamo.
Ravà può venir definto un moderno alchimista .
Ora siamo proiettati in una interessante e pregevole collaborazione con Mundiliveche è un vero universo di intelligenza, arte, cultura e raffinatezza . C’è affinità di valori, di pensiero, di senso etico ed estetico. Il sentiero artistico, una reciproca fonte di ispirazione. La bellezza, un  principio informatore. La cultura, una filigrana, trama e ordito di un  prezioso tessuto  che permette di attingere e trasmettere  il senso e l’espressione più alta della vita.
Con Margherita Chiara ImmordinoTedesco, una splendida persona, capace, entusiasta, c’è stata subito intesa . Una personalità poliedrica che sa mettersi in gioco  anima e corpo in quello che fa.  Anch’io non sento mai la fatica perché la passione rende piacevole e inebriante ogni impegno.
E’ stato fin da subito facile capirsi e  percepirsi.
Saranno le Città del Veneto, da  Venezia fino a Cortina, ma anche il resto d’Italia a  vederci insieme protagonisti indiscussi fin dalla prossima estate. Con Mundilive, grazie anche  alla prestigiosa collezione di Giorgio Fasol , organizzeremo alcune esposizioni d’arte. E sarà un appuntamento unico la mostra  retrospettiva che dedicheremo al Professor Giancarlo Elia Valori. Un Uomo, Un mondo!